Tappa 21 Calvaruso, santuario “Ecce Homo” – Messina

Questa è proprio l’ultima tappa! Sono trascorsi 21 giorni dall’inizio del cammino da Palermo e sembra ieri. Eh si perché alla stanchezza ormai ci siamo abituati e ci siamo affezionati al peso dello zaino, ai piedi doloranti, alla sveglia prima dell’alba e le serate infinite sonnecchianti a sforzarsi per la gioia della condivisione davanti ad un buon piatto e con le chiacchiere e i racconti di nuovi amici.

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La tappa di oggi verso Messina è sintesi di tutto quello che abbiamo vissuto in 21 giorni, condensato in un’esplosione di emozioni tutto nell’arco di una giornata: la luce accecante di un giorno che prende forma con abbracci e sorrisi di pellegrini che ritornano per completare il cammino, la bellezza disarmante della natura che ci circonda,la terra calda sotto i piedi e la brezza tra le fronde degli alberi,respiri profondi all’aria aperta, occhi che brillano ed ogni incrocio di sguardi è un ricordo impresso nelle nostre memorie.
E sono gli occhi generosi di emozioni da continuare a vivere quelli di chi è andato via per qualche giorno ma torna ed è come se si fosse stati sempre in cammino insieme.
Giovanni, Antonella e Salvatore sono arrivati ieri, Sonia, Federico di Palermo, il clan del Bagheria 1-Agesci e Gino da Catania ci ha raggiunti e sono pronti per camminare con noi.
Siamo di nuovo tanti e nel cuore portiamo tutti gli altri..Ivan, Giuseppe, Piero e tutti quelli che si sono avvicendati nelle nostre strade.
Iniziamo a salire per conquistare l’ultima vetta, il paesino di Serro, lungo il sentiero fino al parco di Forte Puntal Ferraro, ma non possiamo entrare perché i daini sono stati affetti dalla tubercolosi.

La nostra pausa sarà allora a Musolino e poi a Colli San Rizzo, il quadrivio antico oggi meta di soggiorni riabilitativi dell’appetito poiché sede dell’unità di terapia intensiva enogastronomica Don Minico.

Non possiamo sottrarci dal consumare un bicchiere di buon vino e una porzione di Pagnotta alla disgraziata (basta il nome per immaginare quali condimenti può celare!)

Si riparte seguendo il pellegrinetto giallo impresso con la vernice 7 anni fa al primo cammino, quando tutto questo progetto era solo il sogno di qualche matto.

Oggi quei matti sono molti di più, ne hanno macinata di strada, sorridono, cantano, a volte si arrabbiamo ma non demordono nel camminare insieme su un sogno.
Con quali parole si possono descrivere emozioni così contrastanti? I passi si affrettano per raggiungere la meta ma il cuore rallenta il battito per raccogliere ed imprimere nella memoria gli ultimi momenti e il respiro si affanna rotto dalla commozione per l’accoglienza azzurra di quegli abbracci fraterni.

Sono le camice azzurre dei fratelli del MASCI ad accoglierci alla Badiazza, pronti a servire anche questo folle sogno, ci ricordano di lasciarci guidare dalle emozioni si… ma di porre il nostro onore nel meritare fiducia, di sorridere e cantare anche nelle difficoltà, di guidare la nostra canoa tra scogli, bufere e tempeste, ma soprattutto, nelle nostre vite di dare davvero un calcio all’IMpossibile!

Tra le mura di Santa Maria della Valle o della scala ci danno il benvenuto  Filippo, i capi del Masci, l’associazione Centauro che per quel che può anima al meglio questo luogo, con un’accoglienza semplice ma curata e sentita, proprio nello stile pellegrino che ci anima.

Due chiacchiere, ci ricordano che altri stanno ad aspettarci in città e ripartiamo scendendo lungo la fiumara San Michele, entriamo a Messina da via Palermo e siamo travolti nel caos cittadino per arrivare a San Giovanni di Malta, la chiesa che oggi ospita le spoglie di San Placido, dal 1500 anno della sua nascita, anno giubilare.

L’associazione AURA e i suoi volontari nelle vesti di hospitaleri non ci fanno mancare nulla… un sorriso, un abbraccio, acqua fresca a rinfrescarci, buon cibo, un posto per lavarci e un tranquillo giaciglio per riposare.
I locali annessi alla chiesa portano le insegne dei cavalieri di Malta e il contrassegno oggi del primo hospitale per i pellegrini dei giorni nostri, un timbro fatto per l’occasione è qui ad attendere chi camminerà sulle trazzere di Sicilia e arriverà a Messina dopo di noi.
Il cammino si è concluso, e se alla domanda “Cosa ti aspetti dal cammino” rispondevamo in tanti ‪#‎solocosebelle‬ oggi abbiamo la certezza di aver vissuto #solocosebelle15 

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Tappa 20 Rometta – Calvaruso, santuario “Ecce Homo”

L’alba di un nuovo giorno di cammino, con altri due pellegrini ci raggiungono e ci fanno da sveglia, colazione, rassettata veloce nella casa accogliente che ci ha ospitato e si parte!

Lasciamo Rometta uscendo da Porta Messina e comprendiamo sempre più che la nostra avventura sta giungendo a conclusione, progetti si sommano a nuove idee condivise con sempre più matti che camminano sui sogni.

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Una discesa veloce fino a Santo Pietro, una passeggiata lungo il suo torrente con ancora la frescura del mattino, superiamo così Saponara, Scarcelli per arrivare a Cavalieri per una sosta vicino casa di Giusy, la pellegrina che oggi ci ha raggiunti, ci ridà energia prima della salita in quota.

Dalla cima si vede nuovamente tutto il golfo e fa cappolino incastonato nella colina il Castello di Bauso a Villafranca.

Sosta, ombra, acqua, visita di rito con attestazione del nostro passaggio anche quest’anno e direzione granita!
Fa troppo caldo, il sole brucia ogni angolo scoperto della nostra pelle dobbiamo necessariamente attendere prima di affrontare gli ultimi 3 km di salita fino al Santuario di Calvaruso dove sappiamo ad attenderci i Frati del Terz’Ordine secolare, la loro pace, il silenzio, l’Ecce Homo di Fra Umile da Petralia… riposo.

Ciò che non ti aspetti invece è…

l’invito ad un matrimonio che si celebra nel pomeriggio con tanto di foto con gli sposi, brindisi e confetti… si noi ancora lerci con le nostre mise sudate!

il parroco di Camaro che ci impartisce la benedizione di San Giacomo e quella scultura lignea dell’Ecce Homo a ricordare le difficoltà, le complicazioni, gli ostacoli … ormai superati dall’nizio a ormai il termine del cammino.

E ora che tanta strada abbiamo fatto, tanti amici si sono uniti a noi e sono pronti a mettere mano ai nostri sogni ci torna in mente che “Una difficoltà non è più tale una volta che ne abbiate riso e l’abbiate affrontata”. BP e pensiamo  ‪#‎solocosebelle‬.

Palermo Messina per le Montagne – il cammino si avvicina

Dicendo Via Francigena si pensa alla via per Roma e al più celebre dei pellegrini che la percorsero, l’arcivescovo Sigerico, la documentò nel suo diario annotando le tappe da Roma a Canterbury e tanti altri antichi pellegrini che arrivavano a Roma.
Dici oggi Via Francigena e immagini un pellegrino a piedi, su sentieri e trazzere poco trafficate, essenziale con il suo zaino per portare con sé un boccone e il sacco letto, o su una mountain bike adibita con borse da viaggio, pronto a deviare il percorso se i tratti sono impervi.
Ma oggi ci sono anche famiglie con bimbi o chi si fa accompagnare da un paziente asinello in tratti di trekking someggiato.
Immagini tutti questi che si ritrovano per riposarsi la sera in semplici ostelli con ospitalità essenziale e a basso costo, tutti attorno ad un tavolo a rifocillarsi e raccontarsi davanti una minestra, tra stuoini brande e letti a castello sognanti che si ricaricano per affrontare un altro giorno di cammino.
Ma poi ti raccontano di servizi navetta, di trasporto bagagli, B&B, agriturismi, alberghi, pasti raffinati e ricercati nelle tipicità e tradizioni proposte, ogni comodità e confort può essere offerto.
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E ti ritrovi a pochi giorni dalla partenza per un altro cammino sulle Vie Francigene di Sicilia. Tanti ci chiedono increduli, curiosi o diffidenti “Ma la Francigena in Sicilia?!?!?” – “Si… l’abbiamo trovata, anche dalla nostra Isola partivano pellegrini”.
Ricerchiamo e ricostruiamo la storia delle Vie Francigene di Sicilia, le scoperte storiche si arricchiscono di conferme integrando studi di tanti altri, racconti e stupore quando stiamo lì sulle trazzere descritte secoli fa.
Ne abbiamo percorse tante, camminiamo, cammineremo ancora e sognamo.
Sognamo uomini e donne, ragazzi e bambini, camminatori e pellegrini appassionati, e chi tenta la prima esperienza intimorito dalla fatica, chi a piedi a passo lento, chi col proprio carretto o l’amico fedele, cane, asino o cavallo, su una bici o una carrozzina da fuoristrada o trainato su una jolette.
Passi sparsi, occhi curiosi che riscoprono la storia della nostra terra, che godono di tante bellezze lentamente.
Li mmaginiamo preparare insieme il pasto della sera, o in trattoria, o alla tavola di un esperto chef che sa esaltare le eccellenze e le tipicità culinarie del territorio.
La sera darà spazio a profondi respiri e sogni confusi in palestre affollate, camerate di ostelli o riposi solitari in camere private.
Ognuno a proprio modo, con i tempi e le modalità che più gli si addicono… saranno camminatori, pellegrini, viandanti con uguale dignità.

Un altro gruppo di pazzi che cammina sui sogni è pronto a partire, viaggeremo da Palermo verso Messina, raccoglieremo lungo il percorso le suggestioni più interessanti, i racconti, le immagini di bellezza, cultura, natura; censiremo le ospitalità, tracceremo l’itinerario con GPS, in modo che altri lo possano percorrere dopo di noi; per ogni tappa documenteremo le tipicità locali, le produzioni agricole, le ricette tradizionali; parleremo con allevatori, produttori, ristoratori, massaie custodi della nostra cultura a tavola.
Incontreremo le amministrazioni pubbliche che stanno collaborando con noi e ci ospiteranno perché credono nelle grandi possibilità di sviluppo culturale, sociale ed economico attraverso i cammini, e perché sono interessati a mettersi in rete con noi per sviluppare al meglio l’accoglienza lungo il percorso.
Partendo dall’ebrezza del primo passo, dalla naturalezza del camminare, in una terra senza confini politici ma solo naturali, dalle mille sfaccettature culturali, linguistiche sociali vi raccontaremo il nostro cammino, con qualche foto, video, aneddoto… se ci seguirete vi porteremo con noi.

Ultreya dunque!
@SiculiViandanti