L’orgoglio di quei siciliani che credono
nell’onestà e nella legalità
02/20 agosto 2016 Palermo – Siracusa
Alla richiesta di descrivere e testimoniare quello che è stata per me l’esperienza della Via Francigena, tante sono state le emozioni che ho provato, ma di gran lunga quella predominante e più persistente è stata la sensazione della “responsabilità”, la responsabilità di trasmettere attraverso le parole un qualcosa che passa dal corpo, qualcosa che entra da terra, attraversa i piedi e le gambe e raggiunge la mente per poi riscendere e rimanere nel cuore. Ed è questo il primo ricordo che ho. Il dolore: il patimento fisico è un aspetto inevitabile se si pensa di macinare chilometri ogni giorno, e per quanto mi sia potuto allenare, mi è bastata una brutta piega ad un calzino, indossando le scarpe, che vesciche e medicazioni improvvisate, mi sono venute presto a bussare alla porta. Il dolore itinerante mi ha fatto scoprire ogni giorno un muscolo o un tendine nuovo che, fino a quando non si sono infiammati, non avrei mai dato loro attenzione. Il sonno e la stanchezza diventano dopo il terzo giorno fedeli compagni di viaggio e cinque minuti di pausa sotto un piccolo albero, un sorso d’acqua fresca in una fontana o una lieve folata di vento, risollevano l’umore dal caldo infernale di agosto che mi costringe a svegliarmi tra le 4 e le 5 di mattina per incontralo il meno possibile.
Santiago de Compostela? NO, la Francigena in Sicilia! Quello che rende il patimento fisico un elemento superabile è la motivazione. Ogni camminatore o pellegrino “che dir si voglia” ha la sua, e spesso è più semplice e banale di quello che possiamo immaginare.
Il mio capo scout disse: – Prima di poter conoscere il mondo, hai il dovere di conoscere il posto in cui vivi – Dettato da questo spirito e dalla mia esperienza lavorativa in giro per l’Italia negli ultimi 10 anni, ho maturato l’esigenza di non cercare “la strada” verso Santiago de Compostela o altri cammini sacri, piuttosto di riscoprire la mia terra con i suoi aspetti positivi e negativi, ma soprattutto con l’idea di tornare a Casa. Grazie al supporto degli “Amici della Via Francigena” e dei miei fratelli scout siciliani, abbiamo tracciato la strada che avrebbe collegato la città di Palermo a quella di Siracusa, passando per le catene montuose delle Madonie, parte dei Nebrodi e degli Iblei; per poi concludere il percorso ed arrivare sull’isola di Ortigia.
Gli incontri: La capacità della popolazione siciliana di accogliere le persone e farle sentire a casa, rimane una delle più belle qualità che un viandante possa aspettarsi. Sono rimasto colpito dalla solidarietà delle persone incontrate in piazza e nei paesi, che vedendo un estraneo in pantaloncini e zaino con un’abbronzatura non proprio alla moda, si sono avvicinati curiosi a chiedermi cosa stessi facendo lì.
Sentita la mia motivazione, si sono adoperati per offrirmi il loro supporto, condividendo con me pranzi, cene, un tetto sotto cui dormire o una semplice granita fresca, che vi assicuro in un mezzogiorno di agosto mi ha cambiato la giornata! La via Francigena siciliana mi ha permesso di riscoprire l’onore e l’orgoglio di quei siciliani che credono nell’onestà e nella legalità: grandi persone che nella vita ordinaria e semplice, attraverso il loro lavoro e le loro scelte quotidiane, valorizzano il territorio in cui vivono e se ne prendono cura. Albergatori, pittori, preti, perpetue, commercianti, contadini o semplici passanti hanno contribuito anche inconsapevolmente, supportandomi in questa piccola impresa. L’eremo di San felice e il resto del cammino: In questa tappa c’è stato tutto: la fatica, il caldo, l’accoglienza, gli incontri. Il completo isolamento, la piccola chiesetta, il panorama incredibile delle prime ore di luce hanno reso l’eremo San felice una delle tappe più suggestive del cammino. Uno dei momenti più forti di raccoglimento e di riflessione dell’intera esperienza. E’ stato un tassello dell’intero puzzle del cammino che mi ha permesso di ritornare all’essenzialità delle cose. Avere la propria casa in 10 kg di zaino, il telefono che non ha campo, le tappe senza corrente elettrica, i pranzi cucinati per strada in un fornellino ad alcol e il centellinare l’acqua durante il percorso, hanno riattivato tutti i sensi del mio corpo e mi hanno permesso di vivere al meglio quello che la strada mi riservava. Feste di piazza, chiaccherate con gli anziani del posto, un ragazzino di 10 anni col suo gregge di pecore, ma anche l’affidarsi agli altri e l’umiltà di chiedere aiuto quando ci si rende conto che alle volte non siamo in grado di farcela da soli. Giuseppe MONTINERI
Un pellegrino da Milano sulla Via Francigena per le Montagne

Magna Via Francigena ad un pellegrino solitario
8 Agosto ’16 – Vendesi in località Monte Carcaci, terreno ai confini dell’universo, ideale per fughe d’amore, rave parties rigorosamente old school, associazioni eversive e altre attività ricreative, anche prima esperienza!#castronovo #sicily #sicilia #prizzi #slowlife #montisicani #carcaci
15 Agosto ’16 – La Sicilia é un triangolo di luce argentea, spalmato sul mar Mediterraneo, come gelato su una brioche, veliero fatto con carta di giornale arrivato da Roma, vele difficili da spiegare a parole, come le picconate del potere al Liberty palermitano. Campane e telegiornali a scandire un domani sempre uguale allo ieri. Gli arancini sono pianeti di una personalissima cosmogonia, giochiamo a racchette col sole sulla spiaggia di Licata. Latte di agave su paesaggio lunare. Giulio G.
Pensieri di un pellegrino solitario tra Palermo e Messina
Link con i diari dei pellegrini del Cammino Apripista Estivo 2016

Pensieri pellegrini in rima…
Video di Dario D’Amico
Testo “Passiu di Sali” di Antonella Salomone
Premiato al I Concorso “CAMMINI ITALIANI” di Unione delle Pro Loco (UNPLI) in collaborazione con l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEFV) e il Festival europeo della Via Francigena ‘Via Francigena Collective
Link con i diari dei pellegrini del Cammino Apripista Estivo 2015
0.Palermo
- 12/7 Palermo – Bagheria
- 13/7 Bagheria- Eremo San Felice, Caccamo
- 14/7 Eremo San Felice – Montemaggiore Belsito
- 15/7 Montemaggiore – Caltavuturo
- 16/7 Caltavuturo – Polizzi
- 17/7 Polizzi – Petralia Soprana
- 18/7 Petralia – Gangi
- 19/7 Gangi – Sperlinga- Nicosia
- 20/7 Nicosia – Capizzi
- 21/7 Capizzi – Troina
- 22/7 Troina – Cesarò
- 23/7 Cesarò – Abbazia di Maniace,Bronte
- 24/7 Abbazia di Maniace – Floresta
- 25/7 Floresta – Montalbano Elicona
- 26/7 Montalbano – Novara di Sicilia
- 27/7 Novara – Castroreale
- 28/7 Castroreale – S.Lucia del Mela
- 29/7 S.Lucia – Monforte San Giorgio
- 30/7 Monforte – Rometta
- 31/7 Rometta – Calvaruso, santuario “Ecce Homo”
- 01/8 Calvaruso – Messina
Racconti di Pellegrini da Bergamo
I pellegrini Angelo, Franco e Sergio di Bergamo hanno percorso, come apripista, alcuni tratti dei Cammini Francigeni di Sicilia partendo il 18 Maggio da Messina per arrivare a Menfi il 4 Giugno.
Hanno raccolto informazioni, foto e le loro impressioni che ci hanno consegnato.
A loro i nostri ringraziamenti con la speranza di rivederli ancora in Sicilia.
I siciliani uomini e donne eccezionali
Il nostro primo pensiero è rivolto alle persone che ci hanno suggerito e aiutato nella scelta di questo percorso modificando il nostro progetto iniziale… more+
VideoRacconti pellegrini …
Agenda Rossa in Cammino