Il risveglio oggi è più lento, 4 chiacchiere al bar così da conoscere di più delle cose belle e buone in Vallebona.
E toccherà tornare per fare un giro degustazione di Jiditu d’Aposturu.
Scendiamo verso il torrente Noara per camminare sugli argini e sul letto asciutto.
C’è stupore nel ritrovarci immersi in paesaggi da canioning, rapidamente ritrovarci a valle e finalmente rivedere il blu del mare all’orizzonte.
Stupore nel condividere da Rodí l’ultimo pezzo di tratta con l’amministrazione di Castroreale che starà con noi fino a sera.
Stupore nell’avvicinarsi lentamente e scoprire bellezze dimenticate.
Stupore nell’udire un “Benvenuti Pellegrini!” e vedere grandi sorrisi, mani tese a porgerci acqua fresca, occhi luminosi che incrociano i nostri invece lucidi per l’emozione.
Contrada Crizzina, case vissute dalla gente di sempre, giovani di ritorno alle origini familiari, un atrio in cui riunirsi, una tavola imbandita.
Stupore nei racconti reciproci… Noi i matti che camminano sui sogni, una giovane coppia venuta dal nord per vivere dei frutti che la terra dei loro nonni da dargli.
Canditi d’agrumi, cotognata, focaccia calda, biscotti castresi, marmellate… Perché nulla si sprechi e qui frutta c’è n’è tanta che si farà un laboratorio di conserve!
A noi piacciono assai, sono il nostro pranzo prima dell’ultima salita per il paese.
Granita di rito, anche se oggi siamo alla terza, poi relax all’ostello alla torre di Federico II.
Una passeggiata in paese si trasforma in festa con musici e ballerini del Gruppo folk i Buscaini di Zafarana e Girasole.
Stupiti dalla bravura di tutti, dall’entusiasmo dei più piccolini, dalla passione di Luca, Salvatore e Vanessa ci facciamo coinvolgere con i balli… E la stanchezza è dimenticata.