Dal figlio del tuono San Giacomo, protettore dei pellegrini, a San Silvestro patrono dei Ramara.
Sulla strada che di apre in un ma radura allestita già all’alba per la fiera del Bestiame.
Zoccoli, redini, frustini, selle, campanacci e quanto può giovare per portare le bestie al pascolo o al passo per diletto.
Metalli lucidi al sole e tessuti variopinti per non far passare inosservato nessun levriero.
E sembra di allontanarsi dalla scena di un film ambientato in altri tempi.
La trazzera è lunga e assolata, rinfrescata dalla brezza del mattino.
Veloci in una gara contro il caldo giungiamo all’antica dogana per Troina, prima capitale normanna, da qui passava ogni merce e veniva registrata e tassata. Oggi al nostro passaggio niente tasse, siamo noi a ricevere pegno da un Ramara che sa come rinvigorirci: biscotto del pellegrino, vino, cedrata.
L’avvicinamento e l’accoglienza a Troina avrà la colonna musicale dei canti dei Ramara, passi scanditi dai racconti dei riti di iniziazione che di tramandano di generazione in generazione, storie e leggende che tessono maglie di una tradizione radicata e autentica che sfida i tempi e i pregiudizi.
Immersi in un bagno sonoro, inebriati dai profumi e dai sapori che di sono mantenuti nei tempi è come esplorare e scoprire Troina con tutti i nostri sensi.